Aveva un volto bianco e tirato. Il caso Re Cecconi
Il 18 gennaio del 1977 a Roma muore Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio e della nazionale. Muore per via del colpo di pistola sparato da Bruno Tabocchini, un orafo della capitale. Muore perché – raccontano – stava fingendo un furto proprio in quella gioielleria, e aveva fatto irruzione gridando: «Fermi tutti, questa è una rapina!» Ma il caso non è affatto chiaro, e le testimonianze restano contrastanti. Il giornalista Guy Chiappaventi, facendo larghissimo riferimento a un immaginario filmico preesistente e un citazionismo che tira in ballo il poliziottesco e il giallo, tipici di quegli anni, si muove tra romanzo e inchiesta. E disegna una storia di testimonianze, ricostruzioni e dubbi, tanti dubbi distesi lungo un racconto efficacissimo nel richiamare l’atmosfera che si respirava allora. Lo fa anche grazie a riferimenti autobiografici che costeggiano il resoconto dei fatti senza mai sovrapporsi ad esso, e che anzi si incastrano perfettamente in un quadro narrativo abile a restituirci – a distanza di quarant’anni – i dettagli di quello che resta, tuttora, uno dei più grandi misteri della cronaca italiana.
Editore: Tunuè
Autore: Guy Chiappaventi, 47 anni, giornalista. Lavora come inviato al TG La7 e si occupa di cronaca, collaborando nel frattempo al programma settimanale Bersaglio mobile, condotto da Enrico Mentana. La sua carriera l’ha portato a muoversi fra il G8 di Genova, il crollo del regime di Saddam Hussein, la Roma di Mafia Capitale e numerosi altri fatti di notevole rilevanza. Ha pubblicato Baghdad anno zero (Limina 2003), Pistole e palloni (Castelvecchi 2014) e La valigia del centravanti (Limina 2004).