La piuma del ghetto
Leone Èfrati è stato un campione del pugilato italiano. Un peso piuma di grande cuore e temperamento. Nel 1938 sfiora il titolo mondiale negli Stati Uniti, mentre in patria viene cancellato dagli annuari sportivi fascisti e dai giornali. Rimosso perché ebreo.
Restare in America sarebbe la scelta più sicura, ma dopo la promulgazione delle leggi razziali decide di tornare a Roma per essere vicino alla moglie Ester e alla famiglia. Ed è in Italia che viene tradito e consegnato ai nazisti. Lo deportano ad Auschwitz e poi a Ebensee/Mauthausen, dove una squadra di kapò e di SS lo massacra di botte per aver difeso il fratello.
Nel 1947 sarà un bambino a rendergli per primo giustizia. Romoletto, dieci anni, il figlio di Leone.
Opera pubblicata con il patrocinio della Fondazione Museo della Shoah
Editore: Gallucci
Autore:
Antonello Capurso (Roma, 1955) è giornalista, scrittore e autore teatrale. Ha dedicato alla vicenda del pugile ebreo Leone Èfrati, ricostruita in anni di ricerche documentarie e interviste, il romanzo La piuma del ghetto e, come autore e regista, anche uno spettacolo teatrale, prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah.